La tutela della gravidanza nei luoghi di lavoro

Factsheet di promozione delle iniziative di educazione alla salute della donna con particolare riferimento ai fattori di rischio professionali

Nel documento sono riassunti i rischi lavorativi cui è esposta la gestante (e la prole) sui luoghi di lavoro.

In un'utile tabella sono anche riportati i principali fattori di rischio correlati agli effetti sulla salute riproduttiva: si tratta di rischi specifici (fisici, chimici, biologici, etc) e derivanti da fattori organizzativi (turni, posture). Sono, inoltre, elencate anche le azioni di prevenzione da intraprendere da parte del datore di lavoro per garantire posti di lavoro sicuri alla gestante.

Il datore di lavoro deve in collaborazione con il medico competente, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) consultato le rappresentate dei lavoratori per la sicurezza (RLS):

  • identificare le mansioni/lavorazioni vietate per la gravidanza e/o l'allattamento.
  • integrare il Documento di valutazione dei rischi (DVR) (art. 28 d.lgs. 81/2008) con l'analisi e l'identificazione delle operazioni incompatibili, indicando per ognuna di tali mansioni a rischio le misure di prevenzione e protezione che intende adottare nel caso di gravidanza: modifica delle condizioni di lavoro e/o dell'orario di lavoro; spostamento delle lavoratrici ad altra mansione non a rischio; e ove non possibile, deve fare richiesta agli Enti competenti di interdizione anticipata dal lavoro;
  • Informare tutte le lavoratrici in età fertile dei risultati della valutazione dei rischi e della necessità di segnalare lo stato di gravidanza non appena venga a conoscenza.
  • formazione/informazione da trasmette alle lavoratrici sulla reale percezione del problema dei rischi lavorativi, che nella maggior parte dei casi risultano sovra o sottostimati: ‘la comunicazione del rischio è parte integrante della gestione del rischio stesso".

Informazioni aggiuntive

  • Fonte: INAIL
  • Anno di pubblicazione: 2018

Articoli correlati (da tag)