L’introduzione dei videoterminali (VDT) nel ciclo produttivo e nella ristrutturazione organizzativa di sempre più vasti settori del mondo lavorativo, ed in particolare quelli più strettamente collegati al terziario, grazie anche ai software applicativi che ne hanno facilitato l’espansione e la possibile utilizzazione, ha suscitato una serie di problemi non solo di carattere sanitario.
I VDT, che si sono diffusi con notevole celerità in tutti gli ambienti di lavoro, sia pubblici che privati, superando l’iniziale diffidenza manifestata nei confronti di tale nuovo mezzo lavorativo, ormai hanno pervaso qualsiasi attività e non pochi autori si sono cimentati in dissertazioni, suggerimenti, indicazioni sull’utilizzo degli stessi; è sufficiente entrare in Internet e digitare in un qualsiasi motore di ricerca la parola “videoterminale” e si viene sommersi da una massa di notizie di vario carattere: manuali e vademecum online da scaricare, notizie sulla legislazione e suggerimenti per evitare i “disturbi” che sarebbero collegati a tale utilizzo e così via.
In base a tali premesse sembrerebbe che si poteva fare a meno di effettuare l’ennesima pubblicazione in materia; al contrario, come medici dell’INAIL - come è noto
l’INAIL rientra a pieno titolo tra i soggetti titolari di “informazione e formazione” sulla prevenzione - abbiamo ritenuto di effettuare una pubblicazione organica che, passando dall'excursus storico sulla normativa - indispensabile per capire gli sviluppi della specifica materia in questi decenni - all'esame dei fattori di rischio (affaticamento visivo, postura, stress, microclima e qualità dell’aria, rumore e postazioni di lavoro), attraverso l’indispensabile passaggio della sorveglianza sanitaria, possa fornire gli elementi per una corretta informazione/formazione, caposaldo basilare della nuova filosofia della prevenzione, elementi che possono tornare utili , allo stesso tempo sia al medico competente sia agli addetti ai videoterminali.
Per tali motivi si è voluto elaborare un manuale di carattere divulgativo dedicato, quindi, a tutti i soggetti della prevenzione.
Mentre i primi due capitoli sono rivolti indistintamente a tutti, i secondi sono più specificatamente rivolti al medico competente che nella prevenzione attiva svolge sicuramente un ruolo di primo piano.