Sei qui: Scaffale News Dispositivi di Protezione Ancoraggi. Guida tecnica su scelta, uso e manutenzione
Il tema degli ancoraggi nel settore delle costruzioni è da sempre molto dibattuto, la legislazione in materia di prevenzione degli infortuni e della sicurezza sul lavoro e quella tecnica non affrontano mai in maniera organica, esplicita ed esauriente la problematica di come identificare, qualificare, progettare ed installare questi sistemi.
La confusione scaturisce dal fatto che essi possono essere classificati secondo la direttiva prodotti da costruzione 89/106/CEE, recepita in Italia dal DPR 246/93, secondo la direttiva DPI 89/686/CEE, recepita in Italia dal DLgs 475/92, secondo le norme tecniche (si pensi alla UNI EN 795), secondo alcune circolari del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale (è il caso degli ancoraggi dei ponteggi) mentre per altri non esiste di fatto un preciso riferimento normativo.
Ulteriore elemento di riflessione è quello derivante dall’applicazione del Decreto Ministeriale 14/1/2008 “Norme tecniche per le costruzioni” in cui vengono definiti i principi per il progetto, l’esecuzione e il collaudo delle costruzioni, nei riguardi delle prestazioni loro richieste in termini di requisiti essenziali di resistenza meccanica e stabilità, e che trattano, quindi, gli aspetti attinenti alla sicurezza strutturale delle opere. Gli ancoraggi, infatti, sono componenti strutturali.
Scopo della presente guida è quello di definire in maniera chiara e suffcientemente esaustiva il concetto di ancoraggio ovvero del termine più frequentemente utilizzato dagli operatori di settore tramite il quale si identifica il sistema con cui con l’elemento da fissare viene collegato, permanentemente o no, ad una struttura.
In questa guida l’ancoraggio è inteso come il sistema comprendente il materiale base, l’ancorante e l’elemento da fissare. Ciò non significa che per altre attività i contenuti del presente documento non siano applicabili ma andranno valutati caso per caso sotto la responsabiltà del datore di lavoro.