Negli ultimi anni si sono verificati ripetuti infortuni mortali che hanno coinvolto operai impegnati in operazioni di manutenzione o pulizia di cisterne o vasche (cosiddetti «ambienti confinati»), venuti a contatto con sostanze asfissianti, tossiche o comunque nocive, in assenza di protezioni adeguate.
Gli infortuni mortali quasi sempre coinvolgono più lavoratori, nel tentativo di aiutarsi l'uno con l'altro. In questi casi si è trattato per lo più di lavori in appalto o subappalto dove le modalità di accadimento sono imputabili sempre alle stesse cause:
- Carenza di informazione sui rischi presenti nell’area di lavoro che determina il mancato approntamento di misure di prevenzione, e dell’utilizzo dei corretti dispositivi individuali di protezione.
- Mancato coordinamento tra impresa appaltante e imprese appaltatrici o lavoratori autonomi, con interferenza tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera in cui viene espletato l’appalto.