Il rischio biologico per i soccorritori non sanitari dell’emergenza è stato elaborato successivamente alla stesura delle Schede informative sui batteri, virus, parassiti e funghi classificati nell’allegato XLVI del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Tale volume è indirizzato agli operatori dei Servizi di Emergenza: Vigili del Fuoco, Soccorso alpino e speleologico, Operatori delle Organizzazioni di Volontariato, Corpo Forestale dello Stato, Guardia Costiera, soltanto dopo le Forze di Polizia: Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Forze Armate, Capitanerie di Porto, Autorità di Polizia Locale, che intervengono in situazioni estremamente diversificate tra loro richiedendo interventi di soccorso rapidi, efficaci e sicuri.
L’European Agency for Safety and Health at Work (EU-OSHA) ha pubblicato nel 2011 il documento Emergency service: A literature review on occupational safety and health risks indirizzato agli operatori dell’emergenza comprendendo in tale categoria vigili del fuoco, agenti di polizia, infermieri, medici, psicologi, volontari, nuclei altamente specializzati a intervenire nel soccorso in acqua, dall’alto e alpino. Tale documento prende in considerazione i rischi che possono verificarsi in qualsiasi tipo di intervento di emergenza. Lavorare in ambienti instabili e in condizioni già difficili e imprevedibili con molti pericoli per la sicurezza dei soccorritori e di altri eventualmente presenti sul posto, espone tali operatori a un impegno fisico e psicologico molto pesante.
Inoltre, i disastri naturali possono esporre gli operatori dell’emergenza al rischio biologico derivante dalle malattie di origine idrica, ematica, respiratoria, trasmesse da vettori. L’esposizione ad agenti biologici, per gli operatori del soccorso, si verifica in una varietà di scenari che, se da una parte sono rappresentati dalle calamità naturali, dall’altra sono anche determinati da interventi nella vita quotidiana, in occasione di manifestazioni, incidenti stradali, fino agli attacchi bioterroristici.
È necessario quindi che tutti gli operatori dell’emergenza siano sempre più informati, formati e preparati nei riguardi dei vari rischi, potenzialmente presenti nei diversificati scenari di intervento e, in particolare nei confronti dei rischi di natura biologica.